lunedì 28 agosto 2006

Patti chiari

E così è successo. In casa mia è comparso un quotidiano. Non succedeva dal giorno dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali, ma quello più che un giornale era un feticcio. Colto dallo stupore ho pensato di dare un occhiata ai contenuti ma essendo ancora troppo intontito dal sonno non mi riusciva di mettere bene a fuoco nessuna notizia che non fosse sportiva (è una scusa plausibile dai): la rubrica sport è piena di tabelle e quindi più facile da consultare (anche se no io non seguo il calcio ma per un dono innato riesco a dire in quale squadra militi un qualsiasi giocatore, sarà una specie di caratteristica innata boh). Stavo quasi per richiudere quando (aprendo a caso) ho notato un articolo di carattere sociale in cui si definisce, ancora uno volta perché proprio se ne sentiva il bisogno, la generazione dei Giovani.
Ora. La tesi che viene proposta è che i giovani(si proprio tu io e il tuo amico seduto vicino a te) rinunciano a fare figli, da lì la definizione di Generazione NO figli (uh che fantasia). Non avendo le giuste diottrie per leggere quei piccolissimi caratteri tipici dei quotidiano mi sono concentrato sulla tabella riportata sopra una gigantesca foto di un Lui e di una Lei (in chiara crisi familiare anche se totalmente sconosciuti uno all’altro). La tabella riportava le seguenti motivazioni:
lui dice no alla prole perché questa intralcerebbe suoi sogni di carriera e diventare una gran rottura di cazzo quando vuole andare allo stadio la domenica (su per giù).
Le motivazioni della donna sono invece di altra natura: non vogliono sentirsi troppo legate ad un uomo (chiamata anche libertà di cazzo) e (credo fondamentalmente) non vogliono avere a che fare con un botolo mangia trippa (e probabilmente anche molto antipatico).
Tutto ciò ha prodotto in me la seguente reazione: Embè? (Embè sta un po’ come a dire grazie al cazzo se non si fosse capito).
Ora io penso che non avere figli sia veramente e finalmente un atteggiamento costruttivo e consapevole che forse riuscirà ad imporsi come modello sociale (ma anche no purtroppo).
Tralascio l’ipotesi radicale ma purtroppo poco realistica dell’estinzione completa della razza umana (anche se resta una ipotesi affascinante).Credo che la generazione attuale non abbia la maturità per essere genitore semplicemente perché è troppo abituata a fare da figlio. La vedo così: i nostri padri ci possono insegnare qualcosa o almeno quelli che hanno 50 anni perché loro le cose le hanno fatte per davvero e perché nella maggior parte dei casi sanno di cosa parlano; ma poi ho provato a pensare ai padri che ora hanno 40 anni, ovvero quelli che avevano 20 anni nel 1986 (okei ora pensaci anche tu…visto?): cosa insegnano ai figli di 16-20 anni? Quanto era figo il Drive-in? O di quanti litri di spuma si sono bevuti tutto in un sorso? O magari gi raccontano di quanto fosse figo il primo Nintendo o quanto erano fighi i Duran Duran (ho adottato un registro consono agli anni 80 per questo periodo).
Quindi, di rimando, io… (e come me penso e spero ce ne siano altri) che cosa gli vado ad insegnare a mio figlio (che pure io non è che ci abbia capito poco più di un cazzo)?
Che faccio, gli insegno a fare il doppio passo con Ronaldinho sulla PS2?
O magari gli passo la lista dei miei siti porno preferiti?
O sennò, aspetta aspetta che mi è venuta…no non mi è venuta.
Io spero che le future dispute familiari sul fatto di avere o non avere figli si risolvano sempre così in futuro:

Donna:Ho un desiderio di maternità.
Uomo: Lasciami l’utero sul comodino e mandami una mail.

E a ruoli inversi

Uomo: Ho un desiderio di paternità.
Donna: Piuttosto ti do il culo.
Uomo: Affare fatto

Saluti.

2 commenti:

Zuzu ha detto...

ahahahah....eheheheh...sei pessimo....eheheh

Anonimo ha detto...

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