martedì 31 ottobre 2006

Il blog dell'infelicità

Controllando Shiny Stat (strumento che io gradisco al limite della paranoia) scopro che un'utente non meglio identificato ha raggiunto questo blog digitando la seguente chiave di ricerca: infelicità blog (tralasciando chi invece ci è arrivato digitando posacenere piantana :o ). Caro/a Amico/a che cerchi blog dove regna la tristezza e la depressione la fa da padrone, caro/a amico/a che ti aspetti di trovare post umilianti e confessioni di ansie suicide da parte dei loro scrittori, caro/a amico/a che forse hai cercato infelicità blog per sentirti migliore in questo triste giorno (forse per te è stato un triste giorno, io certo non lo posso sapere, io ultimamente sto tanto in pace...) o forse perchè volevi vedere dei blog lontani dai riflettori in cui le persone scrivono cose patetiche soltanto perchè ne hanno bisogno invece di fare intrattenimento creando personaggi improbabili: a te, caro/a amico/a posso dire una cosa: la tua ricerca è finita. Sei nel posto giusto! :) anzi :( Passa ancora di qui e appalesati anche in forma anonima nei commenti, dicci la tua sul perchè e il per come hai pensato di cercare l'infelicità nei blog, su quello che hai trovato e se la tua vita è davvero migliorata (e non dimenticare di dirmi se hai trovato davvero il mio blog meritevole di una ipotetica classifica dei blog dell'infelicità). Io, nel mio piccolo, che poi è questo blog, farò del mio meglio per scrivere sempre qualcosa di inutile, triste, malinconico, ridicolo, perchè alla quantità preferisco la qualità, e lo farò per farti contento e per dimostrarti che quello che cerchi esiste e perchè magari, coi tuoi consigli, il mio può diventare davvero un gran bel blog dell'infelicità (ma non necessariamente io un blogger infelice). Mestamente ringrazio (notare che mi sto già applicando), fraternamente vostro, L'Anonimo

lunedì 30 ottobre 2006

Autoritratto (blogspot ti odio ma questa è una questione personale)


Saluti.

sabato 28 ottobre 2006

Rewind III : 18 Febbraio

Ancora sono qua, si lo so non ti sei accorta, aspetto di vederti, col cuore sempre in gola, non mi esce mezza parola. Passa ancora tempo, sta per scadere, me ne rendo conto, ma non trovo mai il momento e in te non vedo passione, sarà solo il riflesso di un vecchio amore. Resto ancora qua, a guardare il vetro sporco, piange il mio riflesso ma non lascia traccia: un'alibi di ferro. Passano sempre i giorni, il rito si rinnova, la natura mia scherza: lega la mia lingua; di me non saprai nulla.
Intanto ho perso un dente, nell'attesa di chiamarti; ormai sei lontana: ricordi anche solo una parola? Resta il mio fantasma, ricordo muto e senza storia, da qualche parte dentro...si da quella parte...dentro te. Continuo a riempir fogli, con le ombre dei tuoi occhi, non ci sono ricordi da potere raccontar. Non ho voglia di parlare, solo voglia di dormire, non pensare al mio silenzio, lasciar crescere il rimpianto.

venerdì 27 ottobre 2006

Continuo a comprare libri, ma questa volta non c'è stato nulla di storto nell'acquisto. Continuo a comprare libri; questo è il fatto, innegabile, che vale come scontrino fiscale. Continuo ad accumulare pagine su pagine e sono sincero se mi dico che non sono acquisti puramente occasionali, che non sto comperando per l'ossessione di avere, per l'ansia di accumulare, per il piacere ambidestro del possesso: li compero per un bisogno mai così puro di sapere, per la voglia quasi infantile di sporcarmi le mani con tutto quell'inchiostro. Sperando così che di trovarlo ancora umido; tanto il calore con cui li sfoglio che vorrei mi si sciogliessero davanti: immagino così, per gioco, ad occhi aperti, ed ecco, le parole e le frasi intere cominciano a tremare per poi danzare sul loro posto, felici di piroette e di svolazzi, volteggiano per il foglio fino ad incanalarsi, a forma di imbuto, verso l'impugnatura e dal centro da sopra da sotto scivolano nelle mie mani ed io, finalmente, libero e potente getto questa acqua nera, di storia e di passione, di lettere a migliaia, sul mio viso assetato di emozione. Luce. Rinfrancato appagato e improvvisamente sveglio, quasi accecato dalle idee di persone sceltissime o anche no che per secoli hanno scritto affidando le loro epoche al narrare muto della carta. Capisco che per me un libro, sopratutto ora, è un amico. E mi scorrazza - mi sollazza si confida mi ispira - respira nuota e mai annega - e si confida e mi porta via con sè; io con lui - che non esco mai - volo via, un mondo più in là - pronto a guerreggiare ad osservare a nascere ad onorare ad infierire - insomma - a mischiare il mio naso tra milioni di altri nasi, tra milioni di altre storie. Mi ritrovo con un fine settimana alle porte e qualche migliaio di pagine scritte, tutte comprate una sull'altra - tutte a caro prezzo e senza nessun senso di colpa. Mi ritrovo con la mia barricata di carta tenuta su dall'inchiostro che si secca; in questa solida fortezza di immaginazione. Mi preparò così a questa guerra settimanale tra ciò che è giusto per me e ciò che dovrei fare come gli altri. Non resta altro che scavare trincea nel solco bianco tra due righe e da lì attuare la mia divertita resistenza.

Saluti

mercoledì 25 ottobre 2006

Rewind II: Call And Response

Scriverai anche quando non sarà successo nulla? Sì. Scriverai anche quando i giorni passeranno identici e vuoti? Sì. Di cosa scriverai quando ti sembrerà che le ultime ore siano state solo un guardare attonito un muro bianco? Scriverò di quanta calma ne ho ricevuto e di come un muro bianco, se non è attraversato da ombre può diventare una distesa infinita di cielo. E che altro poi? Allora scirverò della pace che trovo in me e della cadenza perfetta dei battiti delle mie ciglia, che mi indicano allo stesso modo di quelli del cuore, il ritmo lento del mio vivere. Sono momenti puri perchè privi di interferenze, lunghi momenti, situazioni in cui non recito nessuna parte perchè non c'è spettatore che guarda, non c'è folla che osserva curiosa. Ma ti ascolti quando parli? Lì, dove si rivela la mia vera natura e vedo il mio vero me stesso specchiarsi nelle azioni che compie trascinandosi la sua pigrizia e combattendo le isterie, le frenesie, le febbri dell'illusione. Non c'è nient'altro? Cominci a diventare noioso. A quel punto scriverò qualcosa di patetico. Perchè qualcosa di patetico? Per avere pietà e rispetto di me. Non capisco. Pietà per quando il morale sarà basso e l'autoanalisi si farà pericolosa, colpendomi forte cercando di mettermi al tappeto; rispetto per quando la battaglia sarà finita e andrò a testa alta sorridendo pensando alla persona che sono e momento che è passato. In qualche modo orgoglioso di me. Dici sempre le stesse cose, lo sai? Sì, ne sono consapevole. E ora come ora sei patetico o orgoglioso? Non ho umore, preferisco guardare le cose, eeguire i compiti. Navigare a vista su un mare senza vento: l'importante è non perdere di vista l'abbraccio sicuro del golfo, il conforto della costa. Avanti sentiamo questa cosa patetica. Era tutto quello che ho appena detto. Lo riconosco è veramente penoso il modo in cui parli. Complimenti. Grazie mille.

martedì 24 ottobre 2006

Composizione 2003


In fin dei conti io mi sono fatto il blog solo per mettere online i miei disegni e farli vedere un po in giro. Che poi i disegni siano incomprensibili proprio come quello che scrivo, beh, questo è perchè sono un maestro della paranoia.

Saluti

lunedì 23 ottobre 2006

Rewind: Materiale di risulta non postato

Vorrei tornare ad oggi pomeriggio, o forse a quello di ieri. Ma se decido di giocare a questo gioco allora riparto direttamente dal via. Eviterò di mostrarmi ridicolo celebrando una quanto mai fantomatica rinascita mia sotto nuovo e più determinate spoglie. Mi piacerebbe però tornare qualche ora indietro. Solo qualche ora. Non che questa sia stata la giornata più importante della mia vita, ci mancherebbe...(ed è inutile che io ora mi chieda quale invece lo sia stata). Se non avessi avuto il capriccio e l'intenzione di dedicargli queste poche righe domani non ne avrei già più ricordo. Ne sono certo. Però preferisco tornare a questo pomeriggio piuttosto che alla settimana scorsa per le sensazioni che ho sentito accompagnarmi fin dalla stessa mattina di oggi. La pace. Un sentimento di calma, un vento di immobilità eppure fragrante di vita. Ogni gesto misurato, le reazioni composte; proprio come si comportano le persone quando smettono di essere immature. Oggi poteva essere un giorno come un altro ed in effetti lo è: non mi segnerò nemmeno la data. Eppure c'è qualcsoa che lo ha reso diverso, qualcosa che sento ancora qui, concreta. Forse una ruga di saggezza sulla fronte o una lacrima di sapienza negli occhi. O forse più semplicemente oggi ho avuto riguardo di me. Mi sono voluto bene guardando lontano, in alto, sopra le teste e passeggiando da solo. Così, senza sentire il dovere di chiedere di qualcuno o di dover fare qualcosa. Solo con me stesso e notare la coscienza silenziosa per la prima volta dopo tanto tempo. Niente processi, niente accuse nè giustificazioni...libera la mente, guarda che bel cielo pieno di gocce di pioggia...non ti rende felice sapere che stai andando senza aiuto?

(tutto questo lo pensavo un pomeriggio di quasi un mese fa e ritrovo il foglio solo ora: l'ho messo qui come tutto il resto solo perchè sono disordinato. Seguiranno altre puntate da recuperare. Saluti a chi passa di qui e riesce a leggere i post fino alla fine senza addormentarsi o mandarmi a quel paese).

venerdì 20 ottobre 2006

L'Anonimo Vs L'Omonimo


L'ANONIMO
L'Anonimo ha un nome comune e un cognome meridionale, eppure al di fuori del paese del padre non ha mai incontrato nessuno che si chiamasse come lui. Eppure.
L'Anonimo manda il suo curriculum ad una sua amica, gli ha detto che dove lavora, TIC System, cercano qualcuno da assumere: lei manda il curriculum in questione all'ufficio delle risorse umane.
Viene assunto qualcun'altro.
L'Anonimo se ne fa una ragione.
Passano due giorni e il tizio neo assunto rinuncia.
L'Anonimo torna prepotentemente in lizza per l'impiego.

L'OMONIMO

L'Omonimo si sveglia, si mangia una sfogliatella, beve il suo caffè, ringrazia San Gennaro e invia il suo curriculum alla TIC perchè non ha un cavolo da fare e il suo lavoro è cercare lavoro e poi... il Napoli ha giocato la sera prima e lui oggi ha la testa libera. Si beve un altro caffè e se ne fotte.

EPILOGO

Passano alcuni giorni: L'Anonimo riceve informazioni. Alla TIC risulta che egli lavora già per loro.
L'Anonimo non capisce, da lì a breve gli spiegano cosa è successo: la TIC ha appena assunto L'Omonimo per un altro progetto. Vedendo lo stesso nome e cognome anche sul mio curriculum i selezionatori pensano che questo appartenga al neo assunto. Buttano il mio cv. Viene assunta una terza persona.

Sipario

mercoledì 18 ottobre 2006

ma tu a vedere capossela alla notte bianca ci sei andata che non te l'ho mai chiesto?
purtroppo no
(nel frattempo sono pure scesa a comprare le sigarette)

allora meriti l'infelicità :)
lo so nn me lo dire
motivo per cui non ci sei andata?
ero in abruzzo e nn potevo tornare a roma
e l'abruzzo non è bruciato per la colpa e la vergogna?
quasi
non è andato in autocombustione?
ho rosicato come mai nella mia vita
ora sai che tutta la tua infelicità proviene dal fatto che non ci sei stata
eh si
figurati che io ci sono andato da solo
beato te
si infatti sono stato da dio
e ci credo
poi se mi incontravi il mese scorso ti sapevo dire quello che ho provato
adesso me lo sono scordato
perchè
e mi sembra il caso di ribadirlo
la vita fa schifo
e le persone pure
concordi?
concordo
vado a prendere la corda, tu lo sai fare il cappio?
sisi
io qui fuori ci ho anche la trave
quando ti va passa pure
però in tempi brevi
ok appena possibile
avrei una certa urgenza
lei capisce
capisco
vedrò di fare il possibile
la prego, una mano sulla coscienza
ma certo
allora non mi preoccupo
no nn si deve preoccupare
e le persone sono cattive vero?
molto
molto cattive

si
lo sa perchè quel mio amico ha cominciato ad ignorarmi?
perchè questa estate stavo sempre male
quindi gli rovinavo le serate
che persona squisita
le persone sono anche stupide oltre che cattive vero?
molto
ora lei capisce la mia urgenza ancora meglio
e le tralascio la vicenda del cuore scassato
perchè oltre ad essere surreale è anche molto lunga
tralascio la stessa storia anche a lei
quindi anche lei avrebbe urgenza non lo neghi
nn lo nego
quando si potrebbe fare allora?
nn saprei ma prometto che sarò celere
me lo auguro
insomma cioè ce lo meritiamo
è inutile andare avanti
ce lo siamo meritato
ed è giusto pagare la giusta penitenza
si ce lo siamo meritato potevamo evitarlo e invece...
vabbè c'è chi è convinto che un po uno sempre se la cerca
io ho avuto dei forti sospetti
non lo nego
io si..io me la cerco
ma li ho ignorati
e allora bisogna che io punisca la mia miopia
potrei semplicemente cavarmi gli occhi
sarebbe troppo semplice
ma sono sicuro che il desiderio poi arriverebbe lo stesso, magari da un altra parte
quindi è meglio rimettere tutti i peccati
una volta e per tutte scampare le tentazioni
fare ammenda privata
e condannarsi all'ergastolo
fuori dalla carne
fuori dagli occhi
fuori di sè
fuori e basta
userò questa conversazione per il mio blog
grazie per la collaborazione
e di che
le garantisco l'anonimato
almeno un utilità l'ho trovata

vabbè quindi alla fine ho vinto io
la depressione è bella l'infelicità è gioia
si hai vinto
e tu finalmente sei passata al lato oscuro della forza
ebbene si
allora salutiamoci ora prima che sia troppo tardi
per non avere l'altro sulla coscienza
infatti si...
è stato un piacere fare la tua conoscenza
anche per me
leggi i giornali, sezione cronaca nera
non si sa mai
lo farò
arrivederci e grazie allora
fallo anche tu nell'evenienza
arrivederci
cordialità
saluti

giovedì 12 ottobre 2006

Pay Attention

Uscire dal lavoro e andare in libreria. Comprare per comprare. Scegliere un libro di DeLillo e uno di Dostoevskij. Considerare fra sè che 12 euro per le "Notti Bianche" forse sono un po eccessivi ma sono qui per comprare quindi non importa. Andare alla cassa e pagare. Continuare a pensare ad altro. Tornare in ufficio e aprire la busta con i libri: trovare Bertolt Brecht al posto di DeLillo e accorgersi che Dostoevskij ha il testo russo a fronte. Essenziale testo russo a fronte. Il cerchio si chiude. A chi mi chiederà se conosco il russo dirò direttamente che faccio acquisti sotto l'effetto di psicofarmaci.

Для разрешения конфликтных ситуаций и споров, возникающих в семье, необходимо обратиться к специалисту. С его помощью можно защитить свои интересы, интересы несовершеннолетних детей и собственности, избежать в дальнейшем нежелательных судебных тяжб, отнимающих силы, время и деньги.

Saluti

mercoledì 11 ottobre 2006

Sono un monumento dedicato al surreale

Sono la pietra di paragone del paradosso.
Sono il campione dell'improbabile.
Sono il massimo riconoscimento dell'assurdo.
Sono il primo premio del concorso "cose che capitano assai difficilmente".
Non l'avrei mai immaginato possibile, nemmeno due anni fa ci avrei sperato. Però sono stato contento, oggi. Contento che tempo è passato ma le cose sono cambiate poco. Contento ma perplesso: in fondo sono sempre stato quello pesante, ho sempre avuto la repuatazione di uno che pensa troppo. Finirà che ti verrò ancora a trovare. Ma di nuovo non avremo nulla da dirci. Ci siamo incontrati ma non era stato previsto e allora c'è stato poco di cui parlare. Magari la prossima volta andrà meglio. Oppure ti do l'indirizzo di questo blog così mi dici cosa devo scrivere su di te. Tanto è, che tutto si ripete sempre, soltanto con qualche modesta variazione che fa riscontrare l'assurdità del fatto rispetto al modello pensato. Tutto è così imprevisto eppure così semplice, normale, facilmente spiegabile. Su tutto un unica parola : BOH!

sabato 7 ottobre 2006

Materiale di repertorio

Paga il tuo riscatto con banconote segnate dal tempo, sali in macchina e parti verso il passato, resisti alla tentazione di fare una sosta all'ombra dei tuoi ricordi, non fermarti nemmeno quando ti sembrerà di non aver più niente da ricordare, da rivivere. Questo è tutto ciò che ti sei guadagnato, è il credito che puoi riscuotere da te stesso. Ti eri debitore di una spiegazione. Ora non sai se hai quella giusta; sicuramente hai quella che ti serviva. Mentre la musica cresce di intensità e vibra e percuote l'aria: non ti fermare. Arriverai in un posto lontano da casa. Sarà il nuovo centro dell'universo. Lì dove tutto è ed è stato: ciò che sarà dipenderà solo da te. Da quanto sarai disposto a pagare. Non vuoi più tornare indietro convincitene. Decidi in un istante che la tua casa si trova da quella parte, nella direzione opposta rispetto a dove era prima. Ora hai un obiettivo; fallirlo vuol dire vivere. Continuare a vivere. Vivere è viaggiare e nient'altro. Sentirai di essertelo meritato, stavolta. Continuerai ad andare ed andare, e ogni passo mosso verso casa la renderà più distante. Perduto nel tempo hai trovato la motivazione che cercavi. Crolla la frustazione, si sbriciola la pressione che sentivi chiuderti gli occhi. Devi solo continuare ad andare. Camminare anche quando non ci sarà che strada da camminare. La tua coscienza è polvere: lo sputo dei tuoi sensi di colpa è secco e non la tiene più insieme. Erano passeggeri troppo pesanti per la tua andatura. Non hai più bisogno di loro. Hai te stesso, i tuoi ricordi, la tua strada e una casa a cui non tornerai: è il tuo piccolo prezioso universo, teso all'infinito e in perfetta armonia col suo demiurgo. Finalmente vedi tutto questo e ti è chiaro ciò che non riuscivi a capire: hai bisogno di stare da solo.Lontano

mercoledì 4 ottobre 2006

Là, dove vita vera e surreale si intrecciano

Ogni volta che rimango solo in casa per più di quattro giorni consecutivi vengo colto una strana impressione, Mi sembra che tutto repentinamente muoia nel giro di pochissimo se affidato alle mie esclusive cure. Il basilico muore. Il prezzemolo muore. La piantina vomita l'acqua che gli metto e mi allaga la cucina. Il cibo marcisce più velocemente delle altre volte: il latte si quaglia dopo mezz'ora, forse per dispetto visto che non lo bevo più; la carne si fa marrone dopo un solo sguardo, quasi fosse sdegnata di essere il mio pranzo; il sugo ci mette anni a cuocersi facendo crescere in me il sospetto di essere in realtà della vernice rossa. Tutto mi sembra sporco e divento diffidente perfino della luce: mi rintano nella mia stanza a leggere nell'oscurità nonostante fuori ci sia ancora estate: ho le persiane rotte, se le apro cadono. Le avrò rotte io tre giorni fa, comincio a pensare. Vedo insetti ovunque. Mi dimentico che esiste la muffa se lascio fuori dal frigo le cose: me ne accorgo quando ormai non posso più non accorgermene. Butto tutto nella spazzatura e mi costringo ad andare al secchione. Tornato in casa comincio a pensare che sia io ad emanare una vibrazione negativa, un odore mortale. Dovrò bruciare casa, suppongo. Per pigrizia rinuncio al proposito e esco per andare al lavoro. Passando vedo il cassonetto che vomita. Gli tiro le mie pasticche scadute.

martedì 3 ottobre 2006

Anonimo Anonimo... Anonimo un CAZZO!

Che uno si sceglie il nome anonimo e ci mette pure l'articolo davanti: L'Anonimo. E fino a qui tutto fila. C'era anche un bel ragionamento sulla contraddizione di definirsi tali (cioè anonimi e indistinguibili) e poi personificarsi in uno di essi (proprio in un solo anonimo): ma non è di questo che sono qui per parlare. Io voglio semplicemente sapere come hai fatto a trovare questo blog: cioè , appunto, non è bastato cercare di essere anonimi fin dal principio (e dichiararlo fin nel dominio) ma questo blog lo conoscono 3 e ripeto 3 persone di numero. Guarda ti prego dimmi come l'hai trovato altrimenti mi scoppia il cervello, shiny stat non mi aiuta a riguardo. Il post lo cancello stai tranquillo, anche se a malincuore perchè era davvero divertente. Ammetto che fosse un post abbastanza scorretto ma mettiti anche nei miei panni (a me questa cosa che uno mai visto e conosciuto abbia trovato sto posto tra i milioni di altri presenti e che per giunta questa persona abbia anche il mio numero di telefono e che per di più sia coinvolto più che direttamente nell'argomento del post, ma che dico, che praticamente sia l'argomento di quello,mi manda ai pazzi). Cmq davvero fammi sapere come ci sei arrivato. Che altro...mandami una mail (visto che il mio indirizzo ce l'hai e ne hai abusato finora) oppure richiamami se vuoi altri chiarimenti sulla vicenda: oggi andavo un po di fretta e mi hai preso alla sprovvista, però se ti interessa la mia versione dei fatti chiamami pure(meglio però se lo fai la sera dalle 20 a mezzanotte che prima o sto in casa o sto in giro e, rispettivamente, in casa non mi prende il telefonino e in giro non credo che sia discreto far sapere a tutti i cazzi nostri, ma sopratutto tuoi).
Soprattutto non voglio perdere l'unico contatto che provenga al di fuori di Roma (butto un occhio anche alle pubbliche relazioni)
Al che uno potrebbe dire: ma chi te lo fa fare?
Non muovo ciglio e rispondo che è subito scattata in me una forte solidarietà maschile e, non indifferente, la prospettiva di fare da testimone chiave nell'intera vicenda mi affascina.
E poi dai fate la pace e non perdete di vista questo blog: sono disposto a farvi da padrino alla nascita di un eventuale pupo. Oppure fate come vi pare.

(se non sei d'accordo con quanto ho scritto questa volta dimmelo che cancello tutto: ormai qui decidi tu. Anzi decidi tu: stasera che mangio?)

lunedì 2 ottobre 2006

Vorrei ma non posso

Mi hanno invitato ad una manifestazione e ci sono andato. Già questo dovrebbe essere un fatto rilevante se non fosse che la manifestazione era in onore e in battaglia di certi operatori di call center precari (non ho raccolto ulteriori particolari nella mia memoria a breve termine, supponendo che venerdì scorso sia un breve termine). Io sono precario, ma ormai va di moda quindi non starò qui a discutere di questo. Mi limiterò piuttosto a fare un elenco dei lavori che mi piacerebbe fare e che il sistema non riconoscendo il mio talento le mie potenzialità e le mie conoscenze non mi permette di fare. Questa è la vera condizione precaria e frustrante del giovane di oggi:

  • lettore professionista;
  • degustatore d'acqua;
  • montatore di mobili ikea;
  • comparsa teatrale nell'unico ruolo di personaggio che dorme su divano in fondo alla scena (volendo posso fare questo ruolo anche in performance dal vivo);
  • prete non disposto però a lavorare di domenica (è giorno del Signore per tutti);
  • passeggero di compagnia per lunghi viaggi;
  • consulente.

Potrei dilungarmi a lungo nella spiegazione dettagliata di ogni mestiere, ma non ci ho voglia: questo fa sicuramente di me una persona determinata e capace di portare a termine un qualsiasi lavoro(sono la vostra risorsa umana perfetta, non fatevi scappare questa occasione). Ho voglia di leggere e così facendo cercare di diventare un lettore di professione: a questo scopo leggo solo in pubblico. La prossima volta, invece di andare ad una manifestazione o mettermi a scrivere un post del genere è meglio se mi cerco un lavoro. Uno serio intendo.

Saluti.